domenica 23 ottobre 2022

UCRIA - TREKKING URBANO TRA I SUOI VICOLI E LE SUE GOBBE



Giunge alla 25a edizione la storica Mostra e sagra dei funghi nel borgo rurale di Ucria, e nella giornata del 29 ottobre 2022 sarà anche possibile partecipare ad un trekking urbano molto originale dal titolo: Ucria, i suoi vicoli e le sue gobbe, un trekking urbano tra i suggestivi vicoli ucriesi, “alla ricerca delle gobbe” delle case. “La gobba” della casa, simpaticamente chiamata così da una nota scrittrice ucriese Angela Niosi, in un suo libro: “Ucria, il paese con le gobbe”.

Il centro montano nebroideo abbarbicato sul ripido versante orientale del Monte Castello percorso da una importante arteria la via P. Bernardino che divide in due il paese e costituisce, per il passante, un piacevole balcone-belvedere sulle circostanti montagne e verso la vallata.

Questa volta, il percorso si svilupperà nella parte alta del centro storico, luogo molto suggestivo che permetterà di concedersi un pomeriggio alla scoperta del borgo medievale, nei suoi vicoli e nelle sue architetture rurali, nella sua arte, nella sua cultura e nei suoi sapori. Infatti, il pomeriggio si concluderà, grazie alla sinergica collaborazione dell’Associazione Micologica Naturalistica P. Bernardino e alla giornata dedicata al fungo.

Programma
Sabato 29 ottobre 2022

- Raduno: ore 16:00 ad Ucria presso area ristoro via Caffuti alto

- Visita al Borgo rurale con racconti e storie del passato;

- Urban trekking per i vicoli, alla ricerca delle gobbe delle case di Ucria;

- Degustazione di prodotti tipici ai funghi

Info e prenotazione:

Maria Scalisi: 3496652470

sabato 11 settembre 2021

GLI SCALPELLINI DEI NEBRODI - PORTALI E PORTE DI CASAL FLORESTA - ME


>>>> Le Vie dei Tesori - FLORESTA 26_09_2021

Prenotate su:

https://leviedeitesori.com/risultati-di-ricerca/listing/03-floresta-arrampicata-sui-monti







PORTALI E PORTE DEL CASAL FLORESTA



GLI SCALPELLINI DEI NEBRODI

“Scultori senza arte” è l'appellativo con il quale, per molti secoli, gli scalpellini di mezzo mondo hanno dovuto convivere. Infatti, a partire dall'epoca delle Grandi Piramidi degli Egizi, passando per il territorio dei Nebrodi ed anche da Floresta arrivando, passo dopo passo, ai giorni nostri, gli scalpellini sono stati definiti come “operai di cava che tagliano la pietra e la lavorano con le punte e lo scalpello per costruire opere in serie.

L'unica arte che è attribuita loro è quella di conoscere il materiale che trasformano.

Pensando, invece, al nostro territorio nebroideo, gli scalpellini si sono resi protagonisti nella realizzazione di piazze, palazzi, fontane, pilastri, capitelli, conci di chiave, alcuni dei quali di notevole pregio.

Quello che spesso si dimentica sugli scalpellini sono sia le condizioni di lavoro, sia l'uso di strumenti pesanti e di poca praticità. Lo scalpellinare era un lavoro che comportava un enorme utilizzo di energie, soprattutto fisiche, le quali, sovente, si traducevano in problemi alle mani o alla schiena.

Esistevano personalità differenti tra gli scalpellini, molti dei quali abili a realizzare i classici prodotti derivanti dalla pietra; alcuni, forse i più abili, riuscivano anche a creare manufatti per gli usi più disparati, come potevano essere quelli per la cucina, per l'erboristeria, per gli oleifici o le tintorie.

Certamente sia gli uni che gli altri, oggi, sono scomparsi. Le cause di tale moria sono da collegare al progresso tecnologico, che nell'ultimo secolo ha subito un'accelerata pazzesca. Infatti, se prima il lavoro dello scalpellino aveva i suoi tempi e i suoi standard di qualità, oggi, le macchine riescono a replicare, quasi totalmente, tali standard, di fatto mettendo da parte la figura dello scalpellino.

Lo scalpellino si è ritrovato, quindi, ad attendere clienti di nicchia, più esigenti e certamente amanti di un mestiere antico, dove i colpi che vengono dati alla pietra sono più decisi, ma anche più faticosi. Fortunatamente vi sono rimaste delle tracce di questo passato.

Nei pressi di Mistretta è possibile visitare il Museo dello Scalpellino “Mu. Sca.” rappresenta una rilevante testimonianza dell'architettura Mistrettese. Frutto di un'idea del M° Gaetano Russo, ufficialmente dichiarato Tesoro Umano Vivente, come Scultore, per le capacità fabbrili e la determinazione mostrata in tutti questi anni per la valorizzazione della sua Città natale, riconoscimento rilasciato dall'Assessorato Cultura Dipartimento dei Beni Culturali Patrimonio UNESCO della Regione Siciliana.

Il Museo nasce per rendere il giusto riconoscimento alla preziosa pietra locale ed alle maestranze locali: a Mistretta infatti, il mestiere dello Scalpellino ha raggiunto importanti livelli qualitativi tanto da essere elevato al più nobile rango di Artista.

Ed anche dalla vicina Ucria, nel 2021, Lo scalpellino Antonino Rigoli viene inserito nel Registro delle Eredità Immateriali Siciliane - Patrimonio dell'UNESCO, classe 1989, è un giovane autodidatta che, spinto da una grande passione per la lavorazione della pietra, si è inventato un modo tutto suo di creare oggetti d'arte.

La conoscenza di un antico mestiere per far conoscere il mondo degli scalpellini, con al centro “la cultura della pietra”, tra il passato e futuro, tra tradizione e innovazione, come spunto per proiettarsi in un futuro in cui la tradizione locale trovi la sua necessaria ed opportuna valorizzazione.





I PALAZZI NOTABILI DI FLORESTA

            In questo contesto storico ambientale con edifici privati e pubblici di varia natura e valore architettonico artistico, ci inseriamo, cercando di valorizzare e di far conoscere, un elemento che nel corso degli anni ha perso valore formale. Molto spesso, infatti, il selvaggio recupero dei centri storici minori e la “219” galoppante, li ha trasformati in semplici suppellettili, reintrodotti senza cognizione in strutture che non gli appartengono o tramutati in davanzali o caminetti.

            Floresta e' un piccolo centro, si trova sui Monti Nebrodi. Sorge a 1275 m s.l.m. ed è il comune più alto della Sicilia. Tra le vie Principe Umberto I, Vittorio Emanuele e via Roma, si trovano      I PALAZZETTI NOTABILI che conservano quella piccola la memoria di un passato ricco di storia e di tradizione.

Palazzo Crimi, palazzo Landro Scalisi, palazzo Landro, palazzo Comunale, sono questi gli edifici edificati in periodi diversi.

Il Palazzo Comunale di Floresta è tra i principali monumenti della città, in cui spicca per il suo stile  architettonico particolareggiato, mostrandosi in tutto il suo  splendore nel cuore del centro storico di Floresta. Si tratta  di un edificio molto affascinante, in grado di rievocare i lustri  dell'antica città di Floresta, mantenendo per lo più immutata  la sua scenografica presenza.  

            Il Palazzo Comunale di Floresta venne edificato  durante l'Ottocento, con l'intento di farlo diventare uno dei  principali edifici della città. Sin dalla sua edificazione, il  Palazzo Comunale di Floresta è sempre stato al centro delle  vicende cittadine, diventandone ben presto un punto di  riferimento per tutti i cittadini. Il Palazzo Comunale di  Floresta sorge nello stesso luogo che da sempre è tra i più  gettonati del comune di Floresta, lo stesso che, nel corso dei  secoli, è stato impiegato per la costruzione di altri importanti  edifici, alcuni dei quali sono visibili ancora oggi.

            Il portale in pietra è composto generalmente da:  Conci di Base, Piedritti (diviso in due conci di lunghezza pari  a circa 1 mt, ma comunque variabile in funzione dell'altezza  dell'apertura), Conci di Spalla, Arco con connessure  convergenti ad un unico punto e il Concio di Chiave. Tale  conformazione è, comunque, di tipo classica, esempio di una  manovalanza tipica dell'area di interesse che aveva fatto  propria le basi del costruire. Il materiale utilizzato per la  costruzione dei portali è la pietra tipica arenaria. Essa  presenta una buona lavorabilità e resistenza, è di natura  sedimentaria ed è di colore chiaro.

 


 

domenica 15 novembre 2020

Corso di informazione, formazione e addestramento sul corretto uso e l`utilizzo pratico dei DPI Anticaduta di Terza Categoria e rischio di caduta dall`alto nei lavori in quota (8 ore)

 Organizzato in unica giornata, il corso di formazione lavori in quota con DPI di terza categoria, prevede un test d'ingresso, un parte teorica in aula, un addestramento pratico con l'utilizzo del dispositivo anticaduta, corretta vestizione, scelta del tipo di ancoraggio, prove di salita e discesa da una linea rigida verticale, ma anche la gestione di un'emergenza, con recupero dell'operatore in grave difficoltà.

Lo Studio Tecnico Di Ingegneria – Ing. Maria Scalisi cerca sempre di essere sempre all'avanguardia in fatto di formazione sulla sicurezza.

Con l’approvazione del SUPERBONUS 110% CONTENUTO NEL D.L. DECRETO RILANCIO permetterà di migliorare le prestazioni energetiche della propria abitazione quasi a costo zero.

IL SUPERBONUS 110% si affianca, non sostituendole, alle detrazioni fiscali già esistenti in materia di riqualificazione energetica, messa in sicurezza sismica e installazione di impianti fotovoltaici.

Per accedere alla detrazione bisognerà certificare l’aumento di almeno 2 classi energetiche APE (Attestato di Prestazione Energetica) dell’edificio, tramite i seguenti interventi:

1. Cappotto termico

2. Pompa di calore e caldaia a condensazione

3. Pannelli fotovoltaici (solo se abbinati ai precedenti interventi elencati).


COME GARANTIRE LA SICUREZZA DEI LAVORATORI CHE INSTALLANO E MANUTENGONO PANNELLI FOTOVOLTAICI IN COPERTURA?

Insieme agli interventi di miglioramento energetico si dovrà garantire la sicurezza dei lavori di manutenzione della copertura e dei pannelli fotovoltaici come previsto dal D. Lgs. 81/2008: per farlo basterà installare un sistema anticaduta.

Detto ciò, lo Studio tecnico di Ingegneria – Ing. Maria Scalisi propone un corso da 8 ore indirizzato ai lavoratori che utilizzano DPI per il rischio di caduta dall'alto, una delle attività lavorative a maggior rischio di infortunio.

Il corso ha come obiettivo l'approfondimento dei pericoli, migliorando la capacità di operare attraverso il corretto utilizzo del DPI acquisito dall'addestramento pratico.

Organizzato in unica giornata, il Corso di informazione, formazione e addestramento sul corretto uso e l`utilizzo pratico dei DPI Anticaduta di Terza Categoria e rischio di caduta dall`alto nei lavori in quota (8 ore), prevede un test d'ingresso, un parte teorica in aula, un addestramento pratico con l'utilizzo del dispositivo anticaduta, corretta vestizione, scelta del tipo di ancoraggio, prove di salita e discesa da una linea rigida verticale, ma anche la gestione di un'emergenza, con recupero dell'operatore in grave difficoltà.

La parte finale del corso prevede una verifica attraverso una simulazione pratica e il test di verifica sull'apprendimento.

Al termine del corso verrà rilasciato l'attestato individuale di formazione, ed inserito nel registro nazionale della formazione.


PER MAGGIORI INFORMAZIONI E COSTI CONTATTARE:

cell: +39.3496652470 – email: ing.mariascalisi@gmail.com

martedì 7 gennaio 2020

CORSO ADDETTI ANTINCENDIO E ALLE EMERGENZE - RISCHIO ELEVATO

Lo #StudiotecnicodiIngegneria #IngMariaScalisi propone
💥Corso 👨‍🚒 addetti 🔥ANTINCENDIO 🔥🚨🚒 RISCHIO ELEVATO 
conforme al D. Lgs. 81/08 con esame finale presso i Vigili del fuoco.
☑️ Attestato valido ai fini del punteggio per la partecipazione ai concorsi ⚠️📣
🎯 Contattaci per maggiori info al📞 3496652570 
e-mail: ing.mariascalisi@gmail.com


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